Un’alleanza per la Famiglia

Forum Famiglie Cuneo

 

In data 11 giugno 2016 si è svolto a Fossano un incontro tra il Forum Famiglie Cuneo, le Amministrazioni Locali, i Parlamentari della Provincia di Cuneo ed il Ministro con delega alla famiglia on. Enrico Costa.

Potete scaricare la relazione finale [PDF], riportata anche per intero qui sotto.

Il percorso di confronto intrapreso dal Forum delle Associazioni Familiari di Cuneo, insieme ai sette maggiori comuni della provincia (Cuneo, Alba, Bra, Fossano, Mondovì; Saluzzo, Savigliano), ha fornito innanzitutto un’occasione unica di condivisione e scambio fra le varie amministrazioni delle prassi adottate nell’affrontare le politiche indirizzate alle famiglie con particolare riguardo alla tariffazione dei servizi ed all’impatto del nuovo ISEE.
Sono emerse però molte preoccupazioni per l’andamento demografico che, anche a livello locale, sta facendo sentire in modo concreto il crescente calo delle nascite con ripercussioni non solo sulla composizione della popolazione e sul numero di famiglie con figli ma in particolare sui servizi per l’infanzia e le fasce giovani sempre meno “presenti numericamente.
Questa situazione non potrà che aggravare una situazione occupazionale già critica, a partire dai servizi diretti, come la scuola, ma anche a tutto l’indotto e ai consumi in generale; del resto il bambino rappresenta in sé crescita e sviluppo, quello che oggi manca al nostro Paese, dove non sembra esserci alcuna consapevolezza di come le nuove generazioni, oltre ad essere certezza di futuro, sono anche reddito concreto attuale per tantissimi settori produttivi.
Inoltre i crescenti tagli ai trasferimenti verso le amministrazioni locali hanno provocato un inasprimento di tasse e tariffe che però pesando in modo direttamente proporzionale alla numerosità del nucleo sottraggono disponibilità a chi già ne ha meno, visto che i minori non producono reddito.
Di fronte a questo quadro appare però evidente come, seppur con tutta la buon volontà da parte delle amministrazioni locali, le leve su cui agire per poter fornire aiuti concreti alle famiglie non siano assolutamente risolutive ed efficaci poiché, come sottolineato in modo concorde e condiviso, nel nostro paese mancano politiche concrete ed efficaci a sostegno della famiglia e spesso le misure esistenti non raggiungono lo scopo prefissato.
A fronte di un crescendo sempre più evidente dei costi legati alla crescita ed all’educazione dei figli, non corrisponde un’adeguata risposta a livello economico/fiscale, visto che spesso le detrazioni per il carico famigliare o non consentono il recupero di altre spese sostenute dalla famiglie o peggio ancora, non sono nemmeno interamente fruibili, rimanendo pertanto solo “virtuali”.
Attualmente una famiglia con 4 figli a carico deve avere un reddito annuo da lavoro dipendente di almeno 28.000 Euro per poter fruire di tutte le detrazioni per i famigliari a carico: questo significa che altre detrazioni per spese mediche, sportive, ecc. (prettamente riconducibili a chi ha figli), per non parlare di eventuali detrazioni per ristrutturazioni edilizie, non possono essere godute per incapienza IRPEF, cosa che potrebbe indurre il nucleo a generare ulteriore evasione per poter ottenere almeno un piccolo risparmio.
Questo meccanismo è tanto più iniquo e causa del crescente impoverimento, soprattutto a carico dei redditi bassi e dei nuclei più numerosi, il paradosso è che avendo aumentato le spese detraibili i maggiori vantaggi vanno esclusivamente a chi ha maggiore capienza IRPEF: redditi alti e famiglie senza figli a carico.
Anche riguardo agli ANF esiste e si evidenzia il grave paradosso dell’uscita dal nucleo di riferimento del figlio che compie 18 anni, in una fase della vita in cui maggiore è il peso economico e l’autonomia ancora un lontano miraggio.
Stessa cosa si può dire per il limite per il quale un famigliare è ritenuto a carico, ossia i 2.840,51 Euro fermi da oltre 20 anni, mentre il costo della vita ha subito aumenti ragguardevoli.
Altre criticità che si abbattono sulle famiglie:

  • Lavoro part-time scarsamente incentivato a livello di costi per il datore di lavoro; in un’epoca di carenze occupazionali e di servizi per l’infanzia sempre meno accessibili agevolare la riduzione dell’orario di lavoro ad almeno uno dei genitori consentirebbe una maggiore coesione familiare, minore ricorso all’aiuto da parte di altri familiari, maggiore disponibilità di occupazione.
  • Tassa di iscrizione scolastica per i primi due anni di scuola superiore, ormai scuola dell’obbligo, corrispondente a 100 Euro «camuffata» come erogazione liberale ma da considerarsi indispensabile per l’attività ordinaria degli istituti.
  • Costo dei libri di testo per la scuola media inferiore che varia dai 150 ai 300 Euro annui, non sempre riutilizzabili per la frequenza di nuove edizioni o cambi di adozione… Costi che per la media superiore possono aumentare anche del 20%, rilevazione condotta dal Forum delle Associazioni Familiari di Cuneo nel 2015 su un campione rappresentativo di istituti della provincia.

Particolarmente interessanti si sono rivelate alcune interviste fatte a famiglie italiane attualmente residenti all’estero dalle quali emergono impostazioni sicuramente molto diverse ma che riconducono ad un’attenzione del loro Stato molto forte verso la famiglia che si riscontra in un fattore comune legato ai costi scolastici decisamente contenuti soprattutto a livello di libri e ausili didattici completamente gratuiti, in alcuni paesi addirittura sino all’università.
La famiglia, troppo dimenticata soprattutto a livello fiscale e impositivo, sta diventando oramai una vera e propria emergenza e per questo il Forum ed i sette maggiori comuni della provincia auspicano una seria sensibilizzazione da parte di tutto l’arco parlamentare su alcune priorità, in particolare:

  • ottenere un’adeguata attenzione verso la famiglia con l’istituzione in modo stabile di una specifica delega di governo che consenta di valutare le ricadute di tutte le scelte legislative e un serio progetto di intervento a favore della famiglia facendo tesoro delle numerose e positive esperienze esistenti in Europa ;
  • proporre politiche concrete a livello nazionale di equità fiscale e impositiva in grado di ridare dignità economica alle famiglie, con particolare riguardo verso quelle con figli a carico;
  • strutturare il riordino e la semplificazione delle attuali misure a favore delle famiglie (sgravi e detrazioni fiscali, Assegni al Nucleo Familiare, ecc.), molto farraginose e non sempre controllabili, slegandole dal reddito e dalla condizione occupazionale e finanziandole in modo adeguato rispetto al reale impegno economico necessario per crescere ed educare i figli.

Insieme chiediamo di andare al di là delle ragioni che attualmente potrebbero dividere per focalizzare l’impegno partendo da ciò che condividiamo, sicuramente il territorio e le nostre radici ma soprattutto la famiglia, da cui tutti proveniamo: ridando centralità al vero pilastro che da sempre sorregge la nostra società e fornisce un sostegno insostituibile nei momenti di crisi come questo, potremo riportare fiducia e solidarietà in un paese sempre più “stanco” e a rischio di crescenti conflittualità e sperequazioni.